Google rivoluziona la ricerca: benvenuto AI Overview!
Dopo anni in cui credevamo che Google avrebbe rivoluzionato le nostre vite con una presenza sempre più massiccia dell’intelligenza artificiale (e lo ha fatto, credetemi lo ha fatto), abbiamo visto come Microsoft abbia invece preso il toro per le corna, sia salito in groppa e abbia guidato fino ad ora questa indomabile bestia in un rodeo selvaggio a colpi di deep fake, compiti in classe mai svolti realmente e domande assurde.
Pare che invece adesso Big G sia finalmente pronto a riprendersi lo scettro del potere, con un modello di intelligenza generativa tutto nuovo e integrato direttamente nel motore di ricerca.
Dobbiamo spaventarci?
Google AI Overview: lascia che sia Google a fare le ricerche per te
🌜 Notte fonda.
Ti svegli di soprassalto con un dubbio che ti attanaglia e che non ti farà più dormire: quando diamine è nato Gioachino Rossini?
🙏 Per fortuna abbiamo Google.
Una ricerca veloce e, grazie al knowledge graph, abbiamo la risposta in un battibaleno.
Ora che sappiamo che Rossini è nato esattamente 100 anni dopo l’emissione dei primi mandati nei processi contro le streghe di Salem possiamo finalmente tornare a riposare… ma no! Un’altra domanda ci attanaglia e ci sveglia improvvisamente: 100 anni è stato facile, ma come fare calcoli difficili a mente?
Prendi di nuovo il tuo fidato smartphone, fai la ricerca e… questa volta ti devi guardare un sito alla volta, il knowledge graph non ti aiuta per niente.
La rivoluzione è lì, alla posizione 0
Esatto, ci sei già arrivato: Google vuole reinventare il motore di ricerca partendo direttamente da lì, dalla famosa posizione zero.
Grazie a Gemini, con AI Overview siamo pronti a ricevere risposte senza dover per forza visitare decine di siti internet cercando la soluzione più corretta: avrai tutto nella posizione zero, dove attualmente è presente il knowledge graph.
In questo modo la soluzione ti arriva immediata, con tutti i suggerimenti migliori raccolti dal web e i riferimenti corretti.
È una vera e propria rivoluzione, che sicuramente esalta il lettore, ma preoccupa noi addetti ai lavori. Come cambia il ruolo della SEO nella realizzazione di un sito internet e, soprattutto, che ne sarà di tutti i siti di informazione?
Le criticità di Google AI Overview per i publisher
Salvatore Aranzulla, come Il Post, Ansa, Wired e tutto il web di “informazione”, vive sostanzialmente grazie alla pubblicità. Il principio è semplice e si basa sulle visualizzazioni di un annuncio: più utenti vedono un annuncio posizionato sul mio sito, più vengo pagato per mostrarlo.
È una catena win-win: io produttore voglio pubblicizzare il mio ferro da stiro nuovo di zecca ultra-tecnologico, contatto un’agenzia per avere dei “cartelloni digitali” su determinati siti internet, firmo il preventivo, l’agenzia compra gli spazi in questi siti e procede con la pubblicazione. A guadagnarci saranno il creatore del sito internet (in base a quanta gente guarda l’annuncio), l’agenzia (in base a quanto il produttore è disposto a pagare per avere degli annunci) e io produttore, perché più persone vorranno comprare il mio ferro da stiro. Se vogliamo guardare il lato buono della pubblicità, anche il consumatore ci guadagnerà, perché avrà un’alternativa in più nella scelta del suo nuovo ferro da stiro.
Con l’avvento di Google AI Overview, nonostante siano sempre presenti i link alla fonte delle informazioni, il rischio principale è che l’utente finale, trovando la risposta già in posizione zero, perda il senso del bisogno di navigare tra decine di siti per risolvere i propri dubbi.*
*A tal proposito ci sono già alcune informazioni: Google stesso, senza fornire alcun dato preciso, segnala che in fase di test hanno notato un aumento del tasso di clic. Siege Media segnala un aumento medio del 4%, mentre Growth Memo nota un calo del 9% (fonte: Search Engine Roundtable).
Questo ci induce a pensare che avremo tanti siti che spariranno nel nulla a causa di un minor gettito derivato dalla pubblicità, e non è per forza una brutta notizia: quante volte vi è capitato di entrare in un sito per cercare la ricetta del tiramisù e trovarvi a dover schivare banner, pop-up, video, come se foste The Mask nella famosa scena del Coco Bongo?
Anche se una recente ricerca del Search Engine Journal ha notato una sorprendente correlazione tra quantità di banner e profondità di lettura di un articolo (in cui emerge che più che ne sono e più facilmente il lettore avanza nella lettura), è anche vero che emarketers ci ricorda che, perlomeno in USA, il 37% degli utenti ha un AdBlock installato.
Personalmente ho iniziato a smettere di entrare in questo genere di siti diverso tempo fa, la quantità di pubblicità presente mediamente su un portale di informazione è semplicemente imbarazzante.
AI Overview da questo punto di vista potrebbe essere un ottimo punto di partenza per tornare a costruire siti internet di maggiore qualità, con meno pubblicità e contenuti informativi davvero utili per il lettore.
Le criticità di Google AI Overview per i SEO
Ho scritto sopra che Google garantirà la presenza dei link di riferimento ai siti internet da cui AI Overview andrà a prendere le informazioni per restituire il riassunto al lettore. Questo crea un mercato tutto nuovo per la SEO, che si trascina alcune domande: come cambia il ruolo della SEO in questo contesto? Quali saranno i parametri che permetteranno a un sito internet di essere inserito tra quelli di maggior rilevanza per l’intelligenza artificiale?
La risposta non c’è ancora, ma possiamo pensare che il lavoro della SEO non cambierà più di tanto perché gli strumenti di Google per classificare i siti internet sono sempre gli stessi. Anzi, ancora di più sarà importante focalizzarsi sulla qualità dei contenuti. Come vedete la SEO è tutt’altro che morta, anzi, è in un processo evolutivo molto più potente della SEM.
E quindi, che si fa?
È corretto preoccuparsi sin da ora per l’introduzione di un elemento che, a prima vista, potrebbe cambiare per sempre il modo di navigare nel motore di ricerca più utilizzato al mondo?
Come sempre la verità sta nel mezzo: è sicuramente corretto prepararsi, considerando il fatto che l’Italia arriva sempre un po’ in ritardo nelle principali evoluzioni e quindi studiando come si muove il mercato in USA, dove partirà il primo esperimento pubblico della nuova funzionalità. Questo ci dà la possibilità di capire se e come cambieranno le dinamiche SEO nella progettazione di un sito internet.
Sicuramente, nel frattempo, tornano sempre più utili quelle linee guida che Google continua a darci per essere posizionati ai vertici: scrivere testi che siano realmente utili per il lettore, pensando quindi prima di tutto a chi è seduto dall’altra parte del monitor. Content is the king, si dice spesso, e ora più che mai abbiamo la prova di quanto per Google sia importante questo aspetto.
In questo contesto rientra anche la user experience, che sarà sempre più importante curare nei minimi dettagli. Se il tuo sito sarà di tipo informativo quindi ti troverai più facilmente a doverti concentrare su contenuti di qualità invece che sui guadagni dati dall’innumerevole quantità di banner che hai inserito. In questo modo oltre che essere più rilevante agli occhi di Google lo sarai anche a quelli dell’utente.