Ribasso agli abbonamenti e occhio alla privacy: le ultime news di Meta
Aprendo i tuoi profili Facebook e Instagram, ti saranno già apparse nuove richieste da parte di Meta: sei proprio sicuro di non volerti abbonare? E quanta privacy gradisci per i tuoi contenuti?
Ecco cosa cambia...
Abbonamenti ridotti, evvai!
Anche se potresti averlo dimenticato, Meta è a pagamento! Alzi la mano chi ha sottoscritto l’abbonamento per non vedere la pubblicità? Ecco appunto...
Non ti ricordi nemmeno più dell’esistenza di una versione “free” e di una “a pagamento”. Invece Meta lo ricorda benissimo e, adesso, ecco che iniziano i saldi! Il costo dell’abbonamento mensile sul web passa da 9,99€ a 5,99€ al mese, mentre su iOS e Android passa da 12,99€ a 7,99€, un sostanziale calo del 40%!
In più, ogni account aggiuntivo costerà 4€ al mese sul web o 5€ al mese su iOS e Android.
Naturalmente, l’opzione a pagamento ha sempre lo stesso scopo: eliminare la pubblicità e fornire all’utente un’esperienza senza annunci. Il ribasso (come tutti i saldi) è stato ideato da Meta per “rendere l’opzione senza pubblicità più accessibile”.
Agli utenti già abbonati il nuovo prezzo sarà automaticamente applicato (quindi niente fregature, bravo Meta!).
Ok niente abbonamento, però Meta “spiami” di meno
Con l’obiettivo di allinearsi alle normative europee quali il GDPR e il DMA (Digital Markets Act) e di “offrire alle persone un maggiore controllo sui propri dati e sull'esperienza pubblicitaria”, Meta annuncia modifiche sostanziali per tutti gli utenti dell’Unione Europea. Per chi intende non sottoscrivere un abbonamento a Facebook e/o Instagram, ora si potrà scegliere di vedere annunci meno personalizzati. E indovina un po’? La personalizzazione degli annunci si basa sui dati, perciò, meno personalizzazione = meno dati!
Scegliendo questa impostazione Meta si baserà solamente su un set base di dati come età, posizione, genere e modo con cui interagisci con gli annunci, e sul contesto, ovvero su cosa/come/quando vedi i contenuti durante una normale sessione d’uso su uno dei due social.
Meta specifica chiaramente che, “nonostante questa nuova scelta sia stata pensata per offrire alle persone un maggiore controllo sui propri dati e sull’esperienza pubblicitaria, potrebbe tradursi in inserzioni meno pertinenti rispetto ai singoli interessi. Questo significa che le persone vedranno annunci che non troveranno altrettanto interessanti. Questo calo di pertinenza è inevitabile, poiché i dati utilizzati per mostrare queste inserzioni meno personalizzate sono significativamente ridotti”. Va da sé, l’uovo e la gallina insieme non si possono avere, no?
E adesso le aziende che investono su Meta sono in lacrime... ma c’è ancora una speranza!
Per “ovviare” alle logiche conseguenze che tali adeguamenti alla privacy avranno sugli inserzionisti, ovvero sulle aziende che investono e traggono profitti da campagne Meta, vengono introdotti anche gli annunci non skippabili. Per alcuni secondi dunque, alcuni annunci che il pubblico vede nell’esperienza non personalizzata, non potranno essere saltati (o skippati).
L’obiettivo è naturalmente raggiungere comunque un pubblico più ampio. Il rischio? Un pubblico meno in target e costi per risultato che aumentano, visto che presumibilmente si colpiranno utenti meno interessati e quindi meno propensi all’acquisto.